Il Terapeutico in Musicoterapia: Terapia e Musica uno sguardo approfondito 

28.11.2023

Cerchiamo di comprendere da più angolazioni cosa significhi utilizzare il termine TERAPIA nell'ambito della Musicoterapia e come sia possibile portare riflessioni adeguate per inglobare una moltitudine di ambiti, teorie, approcci, metodi.

Ho tenuto come riferimento un testo fondamentale "Musicoterapia" di P. Luigi Postacchini, Andrea Ricciotti e Massimo Borghesi.  (vedi riferimento in fondo alla pagina)

Articolo Blog  curato da Simone Rizzardi (musicoterapeuta) 


Il concetto di Terapia

Il concetto di TERAPIA, tracciando le sue radici linguistiche dal greco "therapeuein" che significa GUARIRE, rivela la sua naturale evoluzione culturale. Storicamente, la TERAPIA era intesa come un mezzo per alleviare le sofferenze, un principio che risuona nel motto latino "divinum opus est sedare dolorem", che sottolinea il ruolo divino della medicina nell'attenuare il dolore.

Questa nozione si è evoluta, soprattutto dopo il Medioevo, quando la MEDICINA, attraverso studi anatomici e una maggiore consapevolezza di sé, ha iniziato a indagare più profondamente sulla natura delle malattie e sul funzionamento del CORPO UMANO, distaccandosi progressivamente dalle dottrine religiose e dalle credenze magiche.

Nella riflessione sul tema, si distingue tra "CURARE" e "GUARIRE", due aspetti fondamentali della terapia. 

Alcune malattie sono GUARIBILI e possono essere trattate 'causativamente', come ad esempio nell'uso di antibiotici per malattie batteriche. 

Altre, invece, sono solo "CURABILI", dove il trattamento si concentra su ridurre l'aggressività dell'agente patogeno e potenziare le difese del corpo.

Questo approccio si allinea con la definizione di salute data DALL'OMS, che enfatizza il bisogno di prevenire le MALATTIE e migliorare le condizioni socio-ambientali di vita.

Il Concetto di CURA in MUSICOTERAPIA

Nel contesto della musicoterapia, è fondamentale comprendere i concetti di CURA, malattia e riabilitazione, poiché sono strettamente legati agli obiettivi e alle metodologie di questa disciplina

Il significato di "CURA" è poliedrico e ha subito una significativa evoluzione, particolarmente influenzato dalla fiducia, a volte eccessiva, riposta nella scienza e nella tecnologia nella società occidentale contemporanea.

La percezione della 'cura' varia a seconda del contesto: per un medico, "CURARE" potrebbe significare "GUARIRE", mentre per una madre, potrebbe significare "aiutare a crescere".
Queste prospettive riflettono la divaricazione tra l'approccio SCIENTIFICO, che mira a ottenere risultati specifici, e quello umanistico, incentrato sull'interazione e la nascita di un mondo che emerge da questa interazione.
Nonostante queste differenze, è possibile costruire un'ottica integrativa di CURA, che consideri sia il ripristino di un equilibrio psicofisico sia la promozione di un processo evolutivo.

Un processo che implica l'aiuto e la CRESCITA personale, simile all'approccio evolutivo di una madre nei confronti del proprio bimbo. In questa dinamica, curare significa lavorare sull'armonia psicofisica, restaurando L'EQUILIBRIO perso o creandone uno nuovo. 

Questa visione integra l'approccio scientifico, che punta a risultati specifici, con quello umanistico, incentrato SULL'INTERAZIONE e sul processo evolutivo.

La musicoterapia, pertanto, non si limita a trattare i sintomi, ma mira a una comprensione più profonda del paziente come individuo.

L'Evoluzione del Concetto di Riabilitazione

Una distinzione cruciale nella pratica della MUSICOTERAPIA riguarda il possibile approccio terapeutico adottato: causale, sintomatico o profilattico. 

Sebbene queste distinzioni siano tradizionalmente associate ad altre branche della medicina, trovano un'importante applicazione anche nella musicoterapia.

Nell'esplorare le sfaccettature della MUSICOTERAPIA, diventa fondamentale distinguere tra terapia causale, sintomatica e profilattica. 

Ognuna di queste forme trova applicazione nella musicoterapia, adattandosi alle diverse esigenze dei pazienti. 

La TERAPIA causale mira a trattare la causa sottostante di un disturbo, la terapia sintomatica ad alleviare i sintomi, mentre quella profilattica si concentra sulla prevenzione.

La RIABILITAZIONE in MUSICOTERAPIA copre un'ampia gamma di interventi, dalla terapia causale alla profilassi. Tradizionalmente, si è concentrata sulla riduzione degli handicap fisici o psicologici e sull'abbattimento delle 'barriere' sociali. 

In musicoterapia, questo concetto è stato esteso per includere anche la riabilitazione emotiva e cognitiva, avvalendosi di TECNICHE musicali specifiche per stimolare gli aspetti relazionali, comunicativi, cognitivi e dell'animo umano

Questo approccio multidimensionale è cruciale per comprendere come la musicoterapia possa essere utilizzata in maniera efficace in vari contesti riabilitativi.

Questi concetti sono cruciali in MUSICOTERAPIA, poiché la disciplina si occupa non solo di curare nel senso tradizionale, ma anche di favorire processi di trasformazione e crescita personale. 

La comprensione dell'evoluzione dei concetti di CURA, malattia e salute permette di affrontare con maggiore consapevolezza le diverse tipologie di intervento MUSICOTERAPICO, che possono variare da approcci causali e sintomatici a quelli profilattici, incorporando così le varie sfaccettature dell'essere umano nel processo terapeutico.

CONOSCI

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Distinzione Terapeutica: Terapia Causale, Sintomatica e Profilattica in Musicoterapia

TERAPIA CAUSALE in MUSICOTERAPIA

La terapia causale si concentra sull'eliminazione o sul trattamento delle cause sottostanti di un disturbo. In musicoterapia, questo potrebbe significare l'utilizzo della musica per affrontare specifiche condizioni NEUROLOGICHE o psicologiche

Ad esempio, la stimolazione ritmica può essere impiegata per 'trattare' pazienti con disturbi motori causati da condizioni NEUROLOGICHE. Questo tipo di terapia mira a risolvere la causa radice del problema, piuttosto che limitarsi a gestire i sintomi.

Terapia Sintomatica in Musicoterapia

La TERAPIA SINTOMATICA in musicoterapia si concentra sul 'sollievo' dei sintomi di una condizione, senza necessariamente affrontare la causa sottostante. 

Questo approccio può essere particolarmente utile in casi dove la causa esatta del disturbo non è chiara o non è trattabile. 

Per esempio, la musicoterapia può essere usata per ridurre l'ansia o il dolore in pazienti oncologici, migliorando la loro qualità di vita anche se non influisce direttamente sulla progressione della malattia.

Ma anche in tutte quelle situazioni in cui vi siano ostacoli nella comunicazione, nella relazione e nell'espressività. (autismo, ritardo mentale, sindromi ecc.)

Terapia Profilattica in Musicoterapia

La TERAPIA PROFILATTICA in musicoterapia prevede l'uso della musica per prevenire l'insorgenza di disturbi o per rinforzare le capacità cognitive, relazionali, espressive e psicologiche generali. 

Può includere attività come l'educazione pedagogica musicale nei bambini , volti a stimolare lo sviluppo neurologico, o programmi di musicoterapia per individui a rischio di declino cognitivo, come gli anziani. 

Questo tipo di terapia è proattiva e mira a rafforzare la resilienza e il benessere generale dell'individuo.

La musicoterapia abbraccia un ventaglio di approcci terapeutici che possono essere personalizzati in base alle esigenze specifiche di ogni paziente. Questa flessibilità permette ai musicoterapeuti di fornire un trattamento mirato e efficace, che sia focalizzato sulla causa, sui sintomi o sulla prevenzione dei disturbi.

Ottiche Scientifiche e Umanistiche

L'approccio alla MUSICOTERAPIA beneficia di una visione che integra le prospettive scientifiche e umanistiche

Da un lato, vi è il rigore scientifico nel trattamento dei disturbi e dall'altro, l'attenzione umanistica verso l'esperienza personale e la crescita.

La musicoterapia integra le ottiche scientifiche e umanistiche per fornire un approccio completo al benessere. 

Da un lato, l'aspetto SCIENTIFICO permette di comprendere e trattare i disturbi con precisione. 

Dall'altro, l'approccio umanistico si concentra sulla comprensione DELL'ESPERIENZA personale del paziente e sulla promozione della crescita individuale. 

Questo equilibrio tra i due approcci consente ai musicoterapisti di creare piani di trattamento personalizzati che tengono conto sia degli aspetti fisici che emotivi dei loro pazienti.

Permette inoltre di integrare percorsi di Ricerca Scientifica e utilizzare strumenti valutativi per registrare e monitorare l'andamento dei progetti

Concetto di Malattia

Per quanto riguarda la MALATTIA, seguendo la definizione dell'Organizzazione mondiale della SANITÀ, si intende una condizione fisica o mentale percepita come una deviazione dallo stato di SALUTE normale, descritta in termini di sintomi o segni. 

Interessante notare come la definizione di salute sia stata rivista in chiave positiva, passando da una mera assenza di MALATTIA a uno stato di benessere PSICOFISICO, riconoscendo l'unità mente-corpo della persona.

Nella musicoterapia, la malattia è intesa non solo come insieme di sintomi fisici, ma come un'opportunità per intervenire in modo olistico. Questo implica considerare la persona nella sua interezza, includendo aspetti PSICOLOGICI, sociali e ambientali

In questo contesto, la malattia può diventare un punto di partenza per un percorso di crescita e trasformazione personale, utilizzando la musica ed i suoni come strumenti per esplorare e comprendere meglio sé stessi

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La TERAPIA del Quotidiano, Terapeutizzare Tutto?

Un'osservazione che mi colpisce particolarmente è quanto frequentemente si assista a un fraintendimento, che probabilmente si inserisce in quello che Alberto Melucci nel 1991 ha definito come la "TERAPEUTIZZAZIONE del quotidiano". 

Questa tendenza porta a considerare automaticamente qualsiasi attività svolta da persone con handicap come intrinsecamente terapeutica, creando una sorta di equazione automatica: gioco e handicap diventano ludoterapia, equitazione e handicap si traducono in ippoterapia, MUSICA e handicap in musicoterapia, e così via.

A volte, pare che l'uso del termine "MUSICOTERAPIA" conferisca un valore quasi miracoloso alle attività, rendendole apparentemente più importanti, utili socialmente e scientificamente valide, anche quando si limitano a far cantare, suonare, ballare e ascoltare MUSICA a persone con handicap.

Questo equivoco sembra in alcuni casi aver creato fraintendimenti influenzando ambiti come ad es. nell'ambiente scuola, dove le molteplici implicazioni didattiche, educative e ministeriali possono intrecciare i confini. (dovremmo approfondire molto di più…ma rimaniamo nel contesto dell'articolo)

La musicoterapia nella scuola potrebbe essere un esempio eccellente dell'intersezione tra TERAPEUTICO, educativo e riabilitativo, se si accetta di sottostare a dei chiarimenti.


Le Sette Regole di Chiarificazione Metodologica e Comunicativa

Per assicurare un approccio efficace e trasparente in musicoterapia, è essenziale seguire principi chiari di definizione degli obiettivi e dei contesti operativi. 

Questi includono la comprensione delle finalità istituzionali, la chiarezza su chi decide l'utilizzo della MUSICOTERAPIA e perché, la definizione precisa del progetto e dei suoi obiettivi, e una solida base teorica per giustificare il percorso scelto. 

È anche cruciale valutare l'efficacia del trattamento, sia dal punto di vista istituzionale sia individuale, assicurando la supervisione e il monitoraggio costanti dell'intero processo.

Nel libro si riporta questo importante passaggio:

Riteniamo che la MUSICOTERAPIA come termine ombrello, il quale finisce per coprire le attività più diverse fra loro, sarebbe un fenomeno infinitamente meno rilevante se qualsiasi attività che utilizza il parametro musicale, sia in ambito educativo che in ambito riabilitativo-terapeutico, accettasse di sottostare ad alcune elementari regole di chiarificazione metodologica e COMUNICATIVA, dichiarando e specificando preventivamente:

a) i contesti operativi e le relative finalità istituzionali in cui si intende operare;

b) chi e perché ha deciso, in tali contesti e di fronte a quali situazioni, di utilizzare quella specifica forma terapeutica definita musicoterapia;

c) chi è responsabile del progetto, qual è il progetto e quali sono gli obiettivi;

d) i presupposti teorici che vengono usati per giustificare il proprio indirizzo progettuale e per interpretare, analizzare e valutare i dati esperienziali;

e) le ragioni che hanno indotto, di fronte a una situazione di handicap, a optare per un metodo e una tecnica specifici;

f) le modalità di valutazione, sia istituzionale, sia del gruppo di lavoro, dei risultati ottenuti e non ottenuti;

g) chi e come supervisiona l'intera attività.

Per parte nostra riteniamo ciascuno di questi punti requisito irrinunciabile per ogni onesto ragionamento che ambisca a definirsi scientifico .

Il Musicoterapeuta e la Professione 

disciplinata dalla legge 4\2013

Senza entrare troppo nello specifico , perché questo della professione sarebbe un altro argomento degno di 'convegno', mi limito a riportare il testo di un post fornito dal Presidente A.i.m. Associazione Italiana professionisti della Musicoterapia -(Marinella Maggiori)

La PROFESSIONE non è ordinistica ma Disciplinata dalla Legge 4/2013.
In accordo con la Norma UNI 11592:2015 sulle Arti Terapie,
i MUSICOTERAPEUTI operano per il benessere individuale e collettivo così come formulato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia".

In questo senso il termine "TERAPIA", all'interno della disciplina Musicoterapia, non è inteso in una accezione strettamente sanitaria, ma in riferimento alla nozione estensiva di "salute".

La MUSICOTERAPIA rappresenta un campo di intervento estremamente variegato, che spazia dal terapeutico al riabilitativo e all'educativo. 

La sua efficacia risiede nella capacità di adattarsi alle diverse esigenze dei pazienti, utilizzando la musica non solo come forma d'arte, ma come strumento di cura e crescita personale.

In conclusione, la MUSICOTERAPIA si rivela un campo estremamente dinamico e complesso, che va ben oltre la semplice applicazione di tecniche musicali. Si tratta di un approccio olistico che integra aspetti scientifici e umanistici, educativi e terapeutici, per promuovere il benessere e la crescita personale in diversi contesti, rispettando rigorosi principi metodologici e COMUNICATIVI.

L'argomento è difficile da esaurire in una articolo. Sarebbe ora necessario capire e comprendere i termini come handicap, danno ecc. e inserirli nelle molteplici tecniche e strategie che la musicoterapia propone. 

Mi limito alle riflessioni soprariportate lasciando il campo aperto.

Fonti e riferimenti:  
Musicoterapia

P. Luigi Postacchini - Andrea Ricciotti - Massimo Borghesi pubblicato da Carocci

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Simone Rizzardi

Founder Musicoterapiaviva.it

Musicoterapista, Operatore e Consulente nel Benessere del suono.

Esperto di applicazioni della musica in contesti Clinici e di Crescita personale. Musicista

e appassionato della Valorizzazione dei Talenti delle persone - Scopri chi è Simone