MUSICOTERAPIA CLINICA

03.12.2020

♪ La musicoterapia è un 'mondo' in continua evoluzione. 

Tracciare una definizione che raccolga il senso ed il significato di questa combinazione di parole Musica & Terapia è una impresa che deve chiarirne i punti di vista da cui si osservano le tracce filosofiche, i costrutti teorici, le pratiche, le tecniche operative, le intenzioni e gli obiettivi. 

Una prima e importante linea guida che ci accompagni nel comprendere meglio dove collocare la musicoterapia è riferita ai due binari su cui vogliamo far percorrere la nostra scelta di navigazione. 

Se puntiamo la bussola verso il concetto di terapia, la traiettoria è nella direzione di una pratica clinica

se invece allarghiamo il campo al fattore della qualità della vita della persona, in una globale visione olistica è possibile integrare una logica di Benessere trasformativo e arricchente.

✦ In ambito clinico la Musicoterapia è definibile come una metodologia di trattamento che attinge dalla relazione tra un terapeuta formato e preparato ed una persona che presenta un quadro clinico certificato, correlato da una patologia o da un corollario di caratteristiche patologiche ritenute generalmente 'curabili' da un intervento che preveda una progettualità strutturata, osservata e condivisa preferibilmente da una equipe multidisciplinare. 

✦ Il percorso terapeutico deve essere corredato da obiettivi generali che possono essere riassunti come favorevoli all'instaurarsi di una relazione utile all'apertura di nuovi canali comunicativi che facilitino la creazione o la riabilitazione di forme espressive sane orientate all'apertura e alla crescita.

In un contesto così espresso possiamo ricorrere in aiuto alla federazione mondiale di musicoterapia La World Federation of Music Therapy ha dato nel 1996 la seguente definizione: 

"La musicoterapia è l'uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire 

♬ la comunicazione, 

♬ la relazione, 

♬ l'apprendimento, 

♬ la motricità, 

♬ l'espressione, 

♬ l'organizzazione 

e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. 

La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l'integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico." 

La definizione è stata modificata a seguito dei lavori del 13º congresso mondiale tenutosi a Seul nel 2011 

➟ "La Musicoterapia è l'uso professionale della musica e dei suoi elementi come intervento in ambienti medici, educativi e sociali con individui, gruppi, famiglie o comunità che cercano di ottimizzare la loro qualità di vita e migliorare la salute e il benessere fisico, sociale, comunicativo, emotivo, intellettuale e spirituale. Ricerca, pratica, educazione e formazione clinica in musicoterapia sono basati su standard professionali in relazione ai contesti culturali, sociali e politici."

La WFMT nel 1999 (nel congresso mondiale di Washington) ha validato la documentata scientificità di cinque modelli clinici :

◆ 1-Il modello BENENZON, che propone una concezione della musicoterapia come "disciplina che utilizza il suono e il movimento per provocare effetti regressivi ". 

Questa premessa rivela che alla base della concezione della musicoterapia di Rolando Omar Benenzon (musicista e psicologo argentino) vi sono presupposti teorici di tipo psicoanalitico. 

Benenzon considera la musicoterapia una disciplina paramedica, che trova le sue basi scientifiche nell'ambito clinico e terapeutico. 

Il suo metodo è incentrato sul concetto di ISO, il quale racchiude tutte le conoscenze, le competenze e le origini sonore che caratterizzano ogni singolo individuo, differenziandolo da tutti gli altri sin dalla nascita, per via delle diverse informazioni acquisite attraverso l'ascolto di melodie e suoni durante i mesi di gravidanza. Basandosi sulla teoria topografica di Freud, 

Benenzon distingue diverse tipologie di ISO e teorizza che nell'inconscio dell'essere umano sono presenti un insieme di energie che successivamente tendono a scaricarsi in ogni parte del cervello. Nella parte inconscia, secondo tale modello, le energie costituiscono due tipologie di ISO: universale e gestaltico. Di seguito, tutte le energie si diffondono nella parte preconscia andando a caratterizzarne delle altre: quella culturale, gruppale e complementare. 

Secondo Benenzon l'ISO si colloca principalmente nell'inconscio e si incrementa continuamente attraverso i vissuti, poiché ogni stimolo sonoro provoca delle sensazioni che ognuno di noi nel tempo va a depositare nel proprio bagaglio personale ossia l'inconscio stesso.

 Il principio sostanziale del metodo (ISO) consiste nel rispecchiamento del paziente da parte dell'operatore e nella apertura di un canale di comunicazione di livello regressivo e di natura squisitamente sonora. 

Il musicoterapeuta dovrà sfruttare i canali di comunicazione aperti precedentemente, dovrà elaborare un'ipotesi sull'ISO (Identità Sonora) del paziente e tentare una integrazione con la produzione sonora proposta dallo stesso.

◆ 2-La Musicoterapia creativa di Paul Nordoff e Clive Robbins, un musicista ed uno psicopedagogista inglesi, che hanno imposto un loro metodo rivolto a bambinicon disturbi lievi e gravi di apprendimento (inclusa la sindrome di Down), a pazienti con autismo, a pazienti con disabilità psico-fisiche, e disturbi dell'udito. 

Questo metodo, di marcata matrice educativo-pedagogica, prevede una seduta di gruppo in cui si imparano diversi ritmi per aiutare i movimenti del corpo e la coordinazione

La musica "suonata" è collocata al centro dell'esperienza e le 

risposte musicali costituiscono il materiale principale per l'analisi e per l'interpretazione.

◆ 3-La Musicoterapia Analiticamente Orientata, che consiste in uno sviluppo di quella che inizialmente era chiamata "Musicoterapia Analitica". 

Il modello, elaborato dalla violinista Mary Priestley negli anni '70, pone le proprie basi nella psicoterapia analitica di stampo junghiano. 

Il metodo è da lei definito come segue : "Musicoterapia analitica è il nome che è prevalso dall'uso simbolico, orientato analiticamente, di musica improvvisata dal musicoterapeuta e dal paziente". 

È utilizzata come mezzo creativo per esplorare la vita interiore del paziente in modo da disporre di una via verso la crescita ed una maggiore auto-conoscenza.

◆ 4-La BMT detta anche Musicoterapia Comportamentale, teorizzata da Clifford Madsen, si è sviluppata particolarmente negli USA ed ancora costituisce negli Stati Uniti il modello principale di intervento musicoterapico. 

È un metodo che predilige l'uso della musica come rinforzo contingente o come stimolo per aumentare o modificare comportamenti adattivi o eliminare comportamenti distorti. 

Il Musicoterapeuta Comportamentista utilizza tecniche di sensibilizzazione, desensibilizzazione, condizionamento, rilassamento.

◆ 5-Il metodo GIM, che è stato elaborato da Helen Bonny agli inizi degli anni settanta. 

Esso utilizza la potenzialità della musica come evocatrice d'immagini e come strumento di esplorazione all'interno della coscienza. 

Bonny ritiene che la musica possegga la capacità di entrare a fondo nella coscienza per modificare la condizione fisica, emozionale, intellettuale e spirituale. 

I trattamenti consistono in un'esplorazione di sé centrata sulla musica ed utilizza specifici programmi musicali per stimolare e sostenere l'apertura dinamica di esperienze interiori, offrendo alle persone la possibilità di integrarle.

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