Jung e la Funzione Trascendente nella Musica 

04.05.2023

"Il suo metodo di usare i mezzi artistici per creare e fantasticare liberamente nel contesto simbolico".

Articolo Blog tradotto e curato da Simone Rizzardi (musicoterapeuta) fonti in fondo alla pagina*


Nel suo saggio fondamentale, "La FUNZIONE TRASCENDENTE", pubblicato nel 1957, Jung sostiene l'ideale di un dialogo interiore tra conscio e inconscio, nella migliore delle ipotesi, come "tra due esseri umani con uguali diritti".

Suggerisce che I DISTURBI EMOTIVI, sia le psicosi che i disturbi meno gravi e l'infelicità, "potrebbero essere AFFRONTATI non chiarendoli solo intellettualmente", 

ma anche dando allo "stato d'animo" una forma esterna e "visibile" attraverso mezzi artistici come la pittura o il disegno, (e la Musica) come un modo per dare libero gioco alla fantasia. 

ESPERIENZA:

(NON perderti in fondo all'articolo il video\audio della Fantastica produzione musicale creata Liberamente da un ragazzo con Grave ritardo mentale che ho il piacere di seguire) 

Jung distingueva tra FANTASIE ATTIVE E PASSIVE: la creazione di fantasie passive era un processo a cui la coscienza non partecipava, come ad esempio i sogni.

In alternativa, la fantasia attiva era evocata da un atteggiamento cosciente di veglia "diretto alla percezione di contenuti inconsci".

È proprio la possibilità di dare sfogo alla FANTASIA attiva attraverso la creazione di opere d'arte che Jung ha sostenuto essere così produttiva,

…scrive, "perché qui la personalità CONSCIA e INCONSCIA del soggetto confluiscono in un prodotto comune in cui entrambe sono unite. Tale FANTASIA può essere la massima espressione dell'unità dell' individualità di un uomo [...], e può persino creare tale individualità dando perfetta espressione alla sua unità".

A tal fine, il processo di creazione ARTISTICA libera era facilitato dall'immaginazione o da ciò che Jung chiamò in seguito "immaginazione attiva", un modo di "sognare con gli occhi aperti".

La "FUNZIONE TRASCENDENTE" psicologica si riferiva al modo in cui le tendenze consce e inconsce potevano essere mediate e impegnate simultaneamente.

Egli scrisse che era "chiamato "TRASCENDENTE" perché effettua il passaggio da una atteggiamento ad un altro organicamente possibile, senza perdita dell'inconscio".

Come ha commentato Chodorow (sociologa e psicanalista statunitense), "il metodo analitico di Jung si basa sulla naturale funzione CURATIVA DELL'IMMAGINAZIONE, quindi ci sono ovviamente molti modi per esprimerla. Tutte le psicoterapie artistiche creative (arte, danza, musica, teatro, poesia), così come il Sandplay, possono affondare le loro radici nel contributo iniziale di Jung".

L'idea di Jung di fare arte LIBERA come modo di accedere all'inconscio, sta nel "prodotto" artistico che viene creato in terapia e che incarna sia il conscio che l'inconscio. 

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IL FARE ARTE COME FUNZIONE TRASCENDENTE

Nei mesi successivi alla ROTTURA con FREUD, Jung scoprì da solo il potere emotivo e la creatività che si sprigionavano utilizzando liberamente i materiali artistici.

Durante questo periodo ha sperimentato FENOMENI visivi e sogni inquietanti che lo hanno spinto a cercare di acquisire una conoscenza sempre più profonda del proprio inconscio. Si sentiva spinto a comprendere il significato dell'"incessante flusso di fantasie" liberato e si ricordava di come da bambino giocasse "appassionatamente con i BLOCCHI da costruzione".

È stato questo legame con il suo sé INFANTILE che lo ha spinto a sperimentare con pietre e fango del lago vicino a casa sua e a costruire "casette, un castello, un intero villaggio", e che lo ha convinto dell'efficacia del gioco nel perseguire la guarigione 

Potrebbe essere stata questa esperienza di AUTOGUARIGIONE a convincere Jung dell'utilità per i suoi pazienti di lavorare "immaginativamente" tra le sedute e anche dopo la fine dell'analisi.

Tuttavia, ciò pone una questione: mentre le INTUIZIONI del paziente durante l'analisi sono naturalmente parte integrante del processo, come può l'individuo accedere al materiale INCONSCIO dopo la fine dell'analisi, senza la mediazione dell'analista in persona?

Sebbene il SOGNO sia un "prodotto puro" dell'inconscio, le difficoltà di analizzare i propri sogni sono troppo grandi e troppo impegnative dal punto di vista emotivo.

Jung suggerisce che è necessario un approccio ALTERNATIVO:

✪ Deve fare dello stato emotivo la base o il punto di partenza della procedura.

Deve rendersi il più possibile CONSAPEVOLE dello stato d'animo in cui si trova, sprofondando in esso senza riserve e annotando su carta tutte le fantasie e le altre associazioni che si presentano

È a questo punto che Jung suggerisce di allontanarsi dalla "chiarificazione INTELLETTUALE" per entrare nel dominio dell'Arte, dove il "disturbo emotivo" potrebbe ricevere un diverso tipo di chiarificazione attraverso l'atto di dargli "forma visibile" (e ascoltabile).

Ciò potrebbe emergere attraverso mezzi di COMUNICAZIONE diversi dalle parole, vale a dire: immagini visive, "parole interiori" provenienti da una "voce interiore", mezzi plastici, quelli modellati dalle mani, il movimento corporeo, la scrittura automatica e…LA MUSICA

Il processo del fare arte in questo contesto ANALITICO aveva lo scopo di ELABORARE l'inconscio in forma cosciente, non per interpretare sentimenti o significati specifici, ma attraverso l'esperienza di una tensione creativa tra i due domini; "INCARNANDO lo sforzo dell'inconscio per la luce [o il SIGNIFICATO] e lo sforzo del conscio per la sostanza [o, si potrebbe dire, FORMA concreta]".

✪ Dalle parole di Jung: 'L'arte per sua natura non è SCIENZA, e la scienza per sua natura non è arte; entrambe queste sfere della MENTE hanno qualcosa in riserva che è loro peculiare e può essere spiegato solo nei suoi termini. Pertanto, quando parliamo del rapporto della psicologia con l'arte, tratteremo solo di quell'aspetto dell'arte che può essere sottoposto a un esame psicologico senza violare la sua natura. 

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✪ Qualsiasi cosa lo psicologo abbia da dire SULL'ARTE si limiterà al processo di CREAZIONE artistica e non avrà nulla a che fare con la sua essenza più intima. Non può spiegarla più di quanto l'intelletto possa descrivere o comprendere la natura del sentimento.

Per Jung, quindi, la disponibilità di un SIGNIFICATO "psicologico" dell'"oggetto" artistico emergente aveva dei limiti e risiedeva nella considerazione e nel coinvolgimento del processo della sua realizzazione.

✪ La distinzione soggetto/OGGETTO qui proposta suggerisce un parallelo con una linea di ricerca dell'estetica musicale del XIX secolo. Eduard Hanslick sosteneva una distinzione penetrante da fare nella critica musicale tra l'oggetto musicale formale e L'esperienza di SENTIMENTO del soggetto che ascolta, insieme all'espressività emotiva dell'esecutore.


✪ ✪  Ecco l'audio\video che ti dicevo. UN esempio di una LIBERA Produzione Sonora di Marco (ragazzo con un gravissimo Ritardo) . CHE EMOZIONI TI SUSCITA?

 La prospettiva di Hanslick ci permette di comprendere un modo in cui Jung avrebbe potuto avvicinarsi alla musica e all'inconscio.

Il nostro rapporto con L'INCONSCIO attraverso la musica può essere concettualizzato NON attraverso una proiezione di significato NELL'OGGETTO musicale, ma piuttosto attraverso la nostra ESPERIENZA emotiva di quella stessa musica, sia come esecutore che come ascoltatore.

MARY PRIESTLEY, una musicoterapeuta che è stata tra le prime a integrare Il pensiero psicodinamico in una pratica clinica basata sulla musica.

ESPRIME questa sintesi : La paziente esplora nuovi percorsi simbolici nel mondo dell'immaginazione, ma con l'emozione corporea espressa nel SUONO che le dà un appoggio sicuro nel mondo della realtà quotidiana".

Jung identifica una distinzione tra UN'ESTETICA FORMALE e quella che potrebbe essere definita un'estetica "terapeutica" nel fare arte. 

Gli ideali ESTETICI, come la bellezza fine a se stessa, sono percepito come un ostacolo al processo terapeutico, che tende invece alla necessità di ricercare una "sostanza cosciente" o in altre parole di una 'forma' riconoscibile.

✪  Sebbene Jung sia raramente accreditato come un'influenza sulla MUSICOTERAPIA contemporanea, è degno di nota il fatto che l'anno in cui pubblicò "La FUNZIONE TRASCENDENTE", il 1957, fu l'anno dopo che ebbe un incontro singolo con la musicoterapeuta americana Margaret Tilly (leggi della loro esperienza in questo articolo)

Dopo l'incontro egli espresse che questo apre nuove STRADE di ricerca che non avevo mai nemmeno sognato. Per quello che mi avete mostrato questo pomeriggio - non solo per quello che avete detto, ma per quello che ho realmente sentito e sperimentato - sento che d'ora in poi la musica dovrebbe essere una parte essenziale di ogni analisi. 

In questo modo si raggiunge il materiale ARCHETIPICO profondo che solo a volte possiamo raggiungere nel nostro lavoro analitico con i pazienti.

Nello stesso periodo in cui la pratica della musica IMPROVVISATA come TERAPIA cominciava a emergere nel Regno Unito, un anno dopo, nel 1958, fu fondata la Society for Music Therapy and Remedial Music.


Fonte: https://pure.roehampton.ac.uk/portal/en/publications/jung-and-the-transcendent-function-in-music-therapy

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Simone Rizzardi

Founder Musicoterapiaviva.it

Musicoterapista, Operatore e Consulente nel Benessere del suono.

Esperto di applicazioni della musica in contesti Clinici e di Crescita personale. Musicista

e appassionato della Valorizzazione dei Talenti delle persone - Scopri chi è Simone